Un nuovo meccanismo di formazione della memoria




Ricordare sequenze di eventi rafforza la memoria e la collocazione spazio temporale! Ripercorrere pagine di un libro specifica il prima e il poi dei contenuti! La formazione di ricordi avviene quando più neuroni fra loro connessi sono attivati contemporaneamente o nell’arco di brevissimo tempo. Ora è stato scoperto un nuovo meccanismo che permette la memorizzazione di stimoli che si sviluppano in tempi più lunghi, probabilmente utile per ricordare sequenze di eventi.


Un nuovo meccanismo neurale per la memorizzazione dei ricordi è stato scoperto da ricercatori dello Howard Hughes Medical Institute ad Ashburn, in Virginia, che lo descrivono in un articolo pubblicato su “Science”. Secondo gli autori, questo meccanismo sarebbe destinato a ricordare non tanto singoli eventi, quanto sequenze di eventi.


Numerosi studi hanno dimostrato che i ricordi sono formati e memorizzati attraverso il rafforzamento delle connessioni (sinapsi) fra neuroni; questo rafforzamento si verifica quando, durante un certo evento, due neuroni collegati fra di loro vengono entrambi attivati in un arco di tempo ristretto. In questo modo si forma una memoria di quell’evento.


D’altra parte le connessioni neurali devono avere una certa plasticità, permettendo il rafforzamento o l’indebolimento di una connessione (ricordo) in funzione delle situazioni mutevoli: se una volta ci hanno servito un caffè imbevibile, il suo ricordo può (ed è un bene) svanire, altrimenti non avvicineremmo più le labbra a una tazzina. Non a caso questo meccanismo plastico è minato in chi soffre di disturbo post-traumatico da stress.


Altri studi hanno mostrato che la trasmissione dei segnali tra due neuroni migliora notevolmente – e quindi rafforza le sinapsi e consolida la memoria – quando i neuroni coinvolti sono sottoposti ripetutamente a stimolazioni brevi, che si sviluppano nell’arco di poche centinaia di millisecondi, un fenomeno noto come potenziamento a lungo termine.


Ora, con esperimenti sui topi, Katie Bittner e colleghi hanno individuato un altro meccanismo di apprendimento basato sulla plasticità, che hanno chiamato behavioral time scale synaptic plasticity (BTSP);


in questo meccanismo lo stimolo di attivazione inviato da un neurone a un altro si sviluppa su un lasso di tempo considerevolmente più lungo, dell’ordine dei secondi.


Secondo gli autori questa scala temporale più lunga consente di memorizzare un’intera sequenza di eventi – per esempio la successione dei luoghi attraversati da un topo che percorre un labirinto – e porta a un potenziamento della memoria della strada per giungere in posti importanti, come quelli in cui c’è cibo. Credit Le Scienze