I 5 modi in cui i mancini sentono e pensano diversamente

Storicamente i mancini sono sempre stati messi in secondo piano. Fino a poco tempo fa, il mancinismo veniva bollato come un’anormalità o un segno di debolezza. I bambini mancini erano costretti a scrivere con la mano destra, spesso a loro discapito.

Naturalmente, adesso sappiamo che non vi è nulla di sbagliato nell’essere mancini. Come spiegato di recente a Scientific America da Stephen Christman, psicologo dell’università di Toledo, non vi sono prove a suggerire che i mancini abbiano uno svantaggio fisico o psicologico. Innanzitutto, i mancini hanno costituito il 10-15% della popolazione generale per migliaia di anni. Il fatto che questa caratteristica sia rimasta stabile col passare delle generazioni fa pensare che il mancinismo non sia una debolezza evolutiva, come credevano molti psicologi in passato.

Inoltre, questa tendenza presenta anche alcune differenze fisiologiche e neurologiche. Le ricerche sono ancora incomplete, ma ecco quello che sappiamo sul profilo cognitivo e psicologico dei mancini:

Possono pensare più rapidamente.
I mancini possono essere in grado di utilizzare entrambi gli emisferi del cervello, in modo più facile ed efficace.
Secondo uno studio australiano pubblicato nel 2006 sulla rivista Neuropsychology, i mancini tendono a stabilire connessioni più veloci tra l’emisfero sinistro e l’emisfero destro del cervello: questo porta ad un’elaborazione delle informazioni più rapida. Gli autori dello studio hanno valutato la performance dei partecipanti basandosi su un compito teso a verificare il tempo di trasferimento dei dati tra gli emisferi, ed un compito che richiedeva l’utilizzo di entrambi gli emisferi contemporaneamente. La ricerca ha rivelato che i partecipanti mancini erano più rapidi nell’elaborare le informazioni tra i due emisferi: un vantaggio cognitivo di cui potrebbero beneficiare in attività come sport e video games.

Il mancinismo può influenzare il processo decisionale.
La mano che utilizzi può avere effetti sorprendenti sul modo di giudicare le idee astratte come il valore, l’intelligenza e l’onestà. Uno studio del 2009 condotto dalla Stanford University, ha scoperto che sia le persone mancine, che quelle destrorse, possono essere implicitamente propense a scegliere il loro lato dominante. Nello studio, i partecipanti hanno osservato due colonne di illustrazioni e successivamente è stato chiesto loro di giudicare quale delle due sembrava loro più felice, onesta, intelligente e accattivante. I mancini hanno scelto implicitamente le illustrazioni della colonna sinistra, mentre chi usa la mano destra ha preferito le immagini sulla destra.

“Succede perché i mancini, implicitamente, credono che le cose positive si trovino sulla sinistra, e quelle negative sulla destra. Anche se coscientemente, esplicitamente ogni cosa nella cultura e nel linguaggio, dice loro l’esatto contrario”, ha affermato lo psicologo Daniel Casasanto, principale autore dello studio.

I mancini sono avvantaggiati in alcuni sport.
Anche se meno del 15% della popolazione globale è mancino, il 25% dei giocatori della Major League di baseball usa la mano sinistra. Perché? Potrebbe spiegarsi con la loro tendenza ad avere tempi di reazione più rapidi, come rivelato dallo studio australiano del 2006 di cui sopra.

Ma c’è un’altra ragione. Studi hanno scoperto che i mancini sembrano avere un vantaggio reale negli sport interattivi come box, scherma, tennis e baseball: questo vantaggio non vale anche per gli sport non interattivi come ginnastica o immersioni. È possibile che, grazie alla differenza nel loro orientamento fisico e nei movimenti, i mancini siano capaci di confondere gli avversari destrorsi, abituati ad affrontare loro simili.

Il cervello può organizzare le emozioni in modo diverso.
La mano dominante può determinare il modo di ordinare le emozioni nel cervello. Uno studio del 2012, pubblicato dalla rivista Plos One ha scoperto che nei mancini la motivazione è associata ad un’attività più intensa nell’emisfero destro del cervello, mentre per i destrorsi è vero il contrario.

Questo dato può avere implicazioni significative nella cura dell’ansia e dei disturbi dell’umore che a volte vengono trattati mediante stimolazione del cervello per intensificare l’attività neurale dell’emisfero sinistro. “Stando ai dati, questo trattamento utile ai mancini, potrebbe essere dannoso per i destrorsi e non andare incontro ai loro bisogni”, ha spiegato uno degli autori dello studio, lo psicologo Geoffrey Brookshire.

I mancini possono essere più creativi.
Molti esperti e diversi studi hanno indicato un collegamento tra il mancinismo e la creatività. Si tratta di un dato reale? Abbastanza. La ricerca ha scoperto che i mancini si comportano meglio nel pensiero divergente (la capacità di pensare a diverse soluzioni per un unico problema), una caratteristica cognitiva della creatività. Tuttavia, è importante notare che gli studi mostrano un rapporto di correlazione, non di causalità, pertanto non sono interamente esaustivi.

Secondo un’altra ipotesi (avanzata dallo psicologo Chirs McManus della UCL di Londra nel suo libro Right-Hand, Left-Hand) il cervello dei mancini avrebbe un emisfero destro più sviluppato: si tratta della zona cerebrale maggiormente coinvolta nel pensiero creativo.

Ma c’è un altro possibile collegamento tra il mancinismo e la creatività, si tratta solo di una congettura ma è comunque intrigante. Alcuni bambini, crescendo da mancini e vedendosi diversi dai loro compagni, possono aver sviluppato quella è conosciuta come “mentalità dell’outsider”, una tendenza ad avere un’ immagine di sé più individualizzata rispetto a quella orientata al gruppo. Un simile atteggiamento mentale può predisporre una persona a sviluppare qualità come indipendenza e anticonformismo, che gli psicologi hanno collegato all’innovazione ed al pensiero creativo. Credit huffingtonpost